DSCN96921Caput presanum” (Borgo sopra la sorgente Presciano) oppure “Caput trium amnium” (Capo di tre sorgenti che alimentano il fiume Tirino), sono le probabili origini del nome Capestrano, a dimostrazione di quanto l’acqua e il suo scorrere rappresentino la vita di un territorio.

I gruppi sorgivi sono quindi tre: la sorgente del Lago di Vatormina (detta il Lago), Presciano e Capo d'Acqua.

A circa un chilometro dall’abitato la sorgente di Lago da origine al fiume Tirino a quota 337 metri s.l.m. Questa sorgente è stata oggetto di un generoso progetto privato di riqualificazione che l’ha restituita alla comunità il 23 maggio 2015. Il piccolo Lago è da sempre considerato la spiaggia del borgo, nella pace del suo lago gorgogliante di piccole sorgenti sommerse tra campi coltivati a vitigni.

Poco lontano dalla sorgente di Lago, più di duecento anni fa, è stata ritrovata una colonna di travertino del II secolo a.C. su cui è scritto: “gira intorno un fiume, il Tirino, che scorre con breve onda su prati rugiadosi, argenteo con nitide onde e con gorghi non profondi”.

Nei suoi pressi si trovano le rovine della chiesa “Santa Maria della Mercede”, dell’anno di fondazione mancano notizie ma nel 1869 fu oggetto di restauro da parte di Battista Pomponio.

Due chilometri più a valle la sorgente di Lago è alimentata dalle sorgenti di Presciano a quota 335 metri s.l.m. Qui una grande vasca artificiale alimentava un suggestivo mulino, un piccolo lago ed un antico pozzo. Il fontanile è rialente alla fine del 1700 ed è un punto di raccolta di ottima acqua potabile.

La sorgente di Presciano è un luogo del cuore, dove la sosta ristoratrice rigenera soprattutto lo spirito: l'acqua risorge cristallina e pura come un dono della terra, dando vita ed energia e permettendo il rifiorire di specie vegetali ed animali.

Nei pressi dell'antica sorgente di Presciano si trova l'antico mulino ad acqua “Campanella” che, grazie allo sfruttamento della forza motrice idraulica ed alla sua trasformazione in energia, assicurò la nascita di opifici, cartiere e ramiere. Il mulino è diventato in epoca più recente un allevamento di trote e gamberi ed ospita ora un centro di servizi del Parco Nazionale del Gran Sasso.

Nei pressi di questa sorgente si trova la chiesa di “Santa Maria di Loreto” (in foto), con il suo frontespizio di travertino un tempo aveva un piccolo ricovero e annesso un ospizio.

La sorgente di Capo D’Acqua ha origine nella riva sinistra del fiume Tirino, a quota 340 s.l.m., e delimita le pendici occidentali del Monte Scarafano alimentando il lago di Capo D’acqua.


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Chiesa di Santa Maria di Loreto in Presciano

La chiesa fu edificata nel XVI -XVII secolo vicino alle sorgenti di Presciano ed ampliata nel 1610. Era chiamata originariamente S. Maria della Misericordia e aveva annesso un piccolo ricovero per i pellegrini nominato "Ospedale di  Santa Maria della Misericordia di Presciano extra". Sull'altare vi era un quadro del 1777 raffigurante la Vergine, S. Rocco e S. Giovanni. Ai lati dello stesso altare erano poste due  targhe: una con le iniziali N.S.M.V. "Nativitas Sanctae Mariae Verginis"; l'altra con lo stemma  di Capestrano (una rocca sopra un monte dal quale sgorgano tre fiumi). Attualmente sconsacrata, è una sede del Centro di Biologia delle Acque dell' Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" e vi si svolgono, tra l'altro, l'attività di utilizzo di due incubatoi di valle per l’allevamento della trota (Salmo ghigii) e del gambero (Austropotamobius pallipes) autoctoni per il ripopolamento dei fiumi e didattica e formazione scientifica in collaborazione con cooperative e associazioni locali riguardanti la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile.

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